Edizioni “Cantagallo” –
Penne (PE)
CANTA,
POETA!
Poeta,
tu che spesso elevi il canto
alla
luna, alle stelle, al sole, al mare,
alla
malinconia... non senti il pianto
che
or solca il mondo, ohimè, in lacrime amare?
Non
vedi, tu, quante pupille ignare
si
spengono anzitempo... e per che cosa?
Per
te “poetar” vuol dire sol “cantare”
la
nostalgia, il profumo di una rosa?...
o
che la vita è incerta e dolorosa
solo
quando l’amore t’ha straziato,
e
ti par di vedere ogni altra cosa
nella
tristezza del tuo cuor provato?...
No!,
amico mio: a te che Dio ha dato
pur
quel bel dono di parlare ai cuori,
io
chiedo: il canto tuo sia più accorato
nel
guardare anche l’uomo e i suoi dolori.
Volgi
il pensiero e i tuoi geniali ardori
a
questo mondo più che mai affranto:
forse
la Vita un po’ riavrà i colori
della
speranza, e dell’amor l’incanto.
(21 settembre 2001)
Sulla
rivista “L’ALFIERE”, di Firenze, nel N. 3/4 dell’ottobre 2003 è stato
testualmente scritto: ““Scrittore,
Poeta e Saggista abruzzese, sicuramente destinato ad avere un posto nella
storia della letteratura italiana del 3° millennio, Giovanni Di Girolamo è uno
dei più convinti estimatori della forma poetica nata nel nostro Laboratorio fiorentino
[...] E tanto la forma
“Rondò classico” che le varianti “Canzoni-Rondò” sono qui ampiamente descritte
ed esemplificate, per cui si può ben dire che questo è allo stesso tempo un
libro di poesie e un saggio letterario espresso con chiaro stile colloquiale da
farsi leggere come un romanzo: il romanzo della nascita e crescita di una nuova
forma poetica” (“L’Alfiere”, 4 ottobre 2003).
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